Angelo Serafino53, 28/04/2024 09:43:
saroj
la lezione non è solo per il re ma per tutte le creature intelligenti
(Daniele 4:17) "perché gli esseri viventi riconoscano"
non soltanto Dio da e toglie il potere ma nel concederlo ha delle preferenze
(Daniele 4:17) " e lo dà a chi vuole, e insedia su di esso perfino il più umile degli uomini”.
Sono d'accordo, anche da questo episodio
possiamo trarre una lezione.
Se rileggi interamente i due articoli della Wt 15/3/15, che in parte ho riportato all'inizio della discussione, dice proprio così: episodi come questo possono darci una lezione.
Ti riporto quello che dice un altra nostra pubblicazione (lfb cap. 62 pp. 148-149). Vedi con quale scrittura conclude il libro stesso dopo aver riportato l'episodio.
Un regno simile a un grande albero
Una notte Nabucodonosor fece un sogno ... Fu costretto a lasciare il suo palazzo e a vivere nella campagna con gli animali. I suoi capelli diventarono lunghi come le penne delle aquile e le sue unghie diventarono come gli artigli degli uccelli.
Dopo sette anni Nabucodonosor tornò normale e Geova lo fece diventare re di Babilonia.
Allora Nabucodonosor disse: “Lodo Geova, il Re dei cieli. Ora so che Geova è il Sovrano. Umilia le persone orgogliose e può far regnare chi vuole”.
“L’orgoglio viene prima del crollo, e lo spirito superbo prima della caduta” (Proverbi 16:18)
Ecco la lezione per tutte le creature intelligenti: ha a che fare con l'orgoglio e con l'umiltà, semplicemente.
Ecco cosa dice la Wt 15/3/15 p. 18 a proposito del tentativo di fare "certe" applicazioni
Tali interpretazioni, che potrebbero sembrare forzate, rivelano qual è il problema:
gli esseri umani non possono sapere quali racconti biblici sono ombre di cose future e quali no. L’atteggiamento giusto, perciò, dovrebbe essere che laddove le Scritture insegnano che una persona, un avvenimento o un oggetto è un tipo di qualcos’altro, noi lo accettiamo. Altrimenti,
in assenza di una specifica base scritturale, dovremmo evitare di fare un’applicazione antitipica di un certo personaggio o di un racconto.
Come possiamo, quindi, trarre beneficio dagli avvenimenti e dagli esempi riportati nelle Scritture? In Romani 15:4 leggiamo le seguenti parole dell’apostolo Paolo: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. Paolo stava dicendo che i suoi fratelli unti del I secolo
potevano imparare preziose lezioni da ciò che è riportato nelle Scritture. Ma i servitori di Dio di ogni generazione, che facciano parte degli unti o delle “altre pecore”, che vivano “negli ultimi giorni” o no, possono trarre beneficio — e hanno tratto beneficio — dalle lezioni che si possono imparare da “tutte le cose che furono scritte anteriormente” (Giov. 10:16; 2 Tim. 3:1).
Mi è difficile dopo aver studiato la Wt 15/3/15 e aver ascoltato il discorso di Splane sul tema all'adunanza annuale del 2014 vedere in questo racconto qualcos'altro oltre alla lezione sull'orgoglio e l'umiltà